La prima bottiglia di plastica interamente biodegradabile fa da ieri bella mostra di sé sugli scaffali dei supermercati inglesi Waitrose. La bottiglia contiene l'acqua minerale Belu, una marca ignota che potrebbe diventare uno dei simboli della rivoluzione ambientale in Gran Bretagna. Fatto in fibra di granturco, il contenitore si decompone tra i rifiuti solidi urbani nell'arco di pochi mesi. Non è il primo esperimento del genere, dato che la catena alimentare Sainsbury's usa sia vassoietti sia pellicole avvolgenti biodegradabili per la propria linea di prodotti biologici.
Marks & Spencer, un'altra catena, usa una pellicola fatta di amidi per imballare i sandwich. Quanto a Tesco, il più grande dei supermercati, ha allo studio l'introduzione entro quest'anno di sacchetti biodegradabili. La bottiglia dell'acqua biodegradabile è una svolta assai importante poiché nel 2004 sono stati venduti nel mondo 154 miliardi di litri d'acqua minerale, quasi esclusivamente in contenitori di plastica. Che l'esperimento venga peraltro dalla Gran Bretagna è vieppiù di buon auspicio dato che il Paese è la pecora nera d'Europa sul fronte del riciclaggio dei rifiuti.
Gli inglesi gettano 275mila tonnellate di bottigliette di plastica e smaltiscono tanti rifiuti quanto il proprio peso corporeo ogni sette settimane. La raccolta differenziata dei rifiuti è ancora rudimentale e funziona a singhiozzo. Ogni inglese paga per i contenitori di plastica in cui è imballato il cibo 460 sterline ( 650 euro) l'anno.
Assediati dai rifiuti, molti stanno prendendo coscienza della situazione e premono per soluzioni sempre più attente all'ambiente. Questa dell'acqua Belu pare peraltro fatta apposta per assecondare lo spirito politicamente corretto degli inglesi. La società destina parte dei propri profitti a WaterAid, una Onlus che costruisce pozzi d'acqua nel Terzo Mondo. Una bottiglia finanzia il fabbisogno di acqua potabile di una persona per un mese in India o in Africa. A chi vuol far del bene l'acqua Belu mette una sete irresistibile... |