La ricostruzione storica delle etichette relative alle acque minerali delle Terme di Montecatini, può essere iniziata elencando il nome delle acque in ordine di tempo dovuto alla loro comparsa sul mercato e l’utilizzo presso le Terme.
Acqua Speranza, Acqua della Fortuna, Acqua Rinfrescante, Acqua della Torretta, Acqua della Regina, Acqua Salvi, Acqua Tamerici, Acqua Giulia, Acqua del Tettuccio, Acqua Leopoldina e Acqua dell’Olivo.
Queste acque sono state utilizzate fino al 1950, anche per l’esportazione negli Stati Uniti e nei Paesi Latino - Americani, dove l’immigrazione Italiana aveva raggiunto una notevole presenza.
Dopo tale data, le acque minerali imbottigliate dalle Terme di Montecatini sono diventate sei, comprendendo anche l’Acqua Regia Artificiale formata da opportune miscelazioni con l’Acqua Tamerici e Tettuccio, queste acque erano: Regia, Regina, Tamerici, Tettuccio, Torretta, e Rinfresco.
Precedentemente, viste le tendenze del momento di allora si formò anche un’acqua RADIOATTIVATA per far fronte a quelle delle Terme Trentine come la Levico, ricche di sostanze radioattive.
Si pensava che queste acque fossero miracolose per la Diatesi Urica, il Reumatismo, la Dermatosi, la Gotta, l’Adiposità, per la Terapia Sedativa Nervosa ed altro.
Alla fine degli anni '50, anche la Torretta iniziò il suo scarso utilizzo dovuto alla diminuita portata e fu utilizzata solo durante la cura alle Terme e limitatamente a domicilio, come si può notare dall'etichetta sotto riprodotta, che risulta diversa da quelle ufficiali delle altre acque.
L’evoluzione dovuta alla diversa veste grafica dell’etichetta nel tempo di queste acque, sono uguali a quella della Tettuccio, variando solo nel colore del fondo etichetta, come si può rilevare dai campioni sotto riprodotti. |
Dopo il 1970 l’etichetta della Tettuccio e quella delle altre acque, era di colore giallo con la data dell’analisi chimica del 1970.
Prima del 1977 si passò all’etichetta di colore azzurro, con il D.M.( Decreto Ministeriale) 22/06/1977 venne resa obbligatoria la data di imbottigliamento, e con la Direttiva del Consiglio CEE/79/112 si trasformò questa in T.M.C. (Termine Minimo di Conservazione), fu stabilito anche che i valori dell’analisi chimica fossero eseguiti e portati in etichetta ogni cinque anni, come pure quelli dell’analisi microbatteriologica.
Le vicende quindi dell’acqua variarono per Società, analisi, data d'imbottigliamento, T.M.C. e per EAN (codice a barre).
Si può capire quindi il grandissimo imbarazzo sorto negli imbottigliatori, nell’applicare le continue leggi innovative.
Basti pensare, che per il codice a barre che doveva stabilire: la nazionalità, il produttore, il tipo di prodotto e quindi il prezzo, fu introdotto sulle etichette delle acque imbottigliate a Montecatini, in due modi diversi e consecutivi, il primo quello di tipo farmaceutico, fu usato dalla proprietà di allora che pensava di commercializzare le acque solo presso le farmacie.
La nuova Società invece, introdusse il codice a barre tradizionale formato da 13 numeri per uniformarsi a quello usato dalla grande distribuzione. |
